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22 marzo 2021

20 MARZO, GIORNATA MONDIALE DELLA FELICITA'

La settimana appena trascorsa è stata piena di ricorrenze. Il 17 marzo è stato il 160° anniversario dell'Unità d'Italia, nascita dello Stato Italiano, mentre il 18 è stata la Giornata Nazionale in memoria delle vittime del Covid, che da un anno a questa parte ha condizionato pesantemente le nostre esistenze. Il giorno dopo abbiamo festeggiato i nostri papà, mentre sabato 20 marzo è stata la Giornata Internazionale della Felicità, istituita dall'ONU nel 2012. Sicuramente, in questo periodo non c'è nulla da festeggiare, anzi ci ritroviamo dopo un anno ancora rinchiusi in casa, mentre i nostri figli sono alle prese con la DAD e noi adulti ogni giorno facciamo la conta dei positivi che somiglia molto ai bollettini di guerra dei nostri nonni. Abbiamo perso metà della nostra memoria storica: circa 100.000 deceduti avevano tra i 70 e i 90 e più anni. Le nostre aziende sono in affanno economico, le piccole attività come la ristorazione rischiano la chiusura, i teatri, i cinema sono fermi da un anno, anche i trasporti nazionali, comparto Alta velocità compreso è ai minimi storici e se non ritornano i turisti stranieri i bilanci di quest'anno saranno ancora in rosso. Eppure la dichiarazione dell'ONU afferma proprio che “l'Assemblea  generale, consapevole di come la ricerca della felicità sia uno scopo dell'umanità , riconoscendo inoltre la necessità  di un approccio più inclusivo, equo ed equilibrato alla crescita economica che promuova lo sviluppo, l'eradicazione della povertà, la felicità e il benessere di tutte le persone, invita tutti gli stati a promuovere questa celebrazione”. Probabilmente questa ricorrenza ha più il sapore di un provvidenziale monito agli Stati membri ed ai governanti che poco e nulla hanno saputo fare, sia in emergenza che in ordinaria amministrazione.

 

Daniele Carelli