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27 gennaio 2020
Sabato prossimo 1 febbraio compie un secolo di vita il tram extraurbano che va da Varedo al capolinea di Limbiate Ospedale, più noto come Mombello dal nome dell’ospedale psichiatrico che è stato attivo sino ad alcuni decenni fa. La linea tranviaria Milano – Limbiate è l’ultima erede ancora attiva delle tranvie interurbani milanesi che negli anni trenta del secolo scorso costituivano una rete vasta e capillare, una sorta di rete di secondo livello rispetto a quella ferroviaria, in linea peraltro con il resto della Regione dove la rete dei tram era più estesa di quella dei treni. La Limbiate, considerando come la linea gemella Milano – Desio sia chiusa da diversi anni in attesa di una completa riqualificazione già deliberata, è una sorta di museo vivente sia per il materiale rotabile che in sostanza risale agli anni trenta che per l’infrastruttura come dimostra il deposito di Varedo e testimonia la grande progettualità sia dei decisori politici che dei nostri avi ingegneri di un secolo fa quando i poli di mobilità – anche se allora non esisteva ancora questo termine – erano adeguatamente serviti con il trasporto pubblico. Il tram peraltro, un secolo dopo, svolge ancora una sua preziosa funzione visto che i bloccati (nome dato in quanto ogni tram è in realtà composto da tre vetture rigidamente connesse quindi “bloccate” fra loro), si muove in sede propria evitando gli ingorghi che affliggono la contigua strada Comasina; in una battuta sono “i bloccati“ (tram) che superano “i bloccati” (le auto in coda)... In questi giorni pare proprio che fra Regione Lombardia, Provincia di Monza Brianza ed i Comuni più avveduti posti lungo il percorso della tranvia si sia arrivati ad una proficua sinergia istituzionale per ridefinire i finanziamenti del progetto fra le parti al fine di far partire un completo rifacimento della tranvia e dare finalmente altri cent’anni di vita al nuovo tram di Limbiate, ripensato in chiave moderna sull’esempio delle migliori realtà europee.
